Nietta Abruzzini è nata a Bari, ma ha vissuto a Roma dal 1939 e dove è venuta a mancare nel 2001. Ha vissuto nel clima artistico all’ombra del marito, il pittore Giovanni Consolazione, diventando la sua musa e il suo intransigente critico, senza trascurare i suoi doveri di moglie e di madre. Nel ’59 pubblicava, con l’editore Corsi di Roma, un primo volume di poesie: <Domenica Romana>, presentato da G.B. Angioletti. Le poesie erano illustrate da disegni di Consolazione ed ispirate alle sue opere. Nel 1966 pubblica con l’editore Trevi il secondo libro di poesie <Per Te>  poesie d’amore presentato da Ugo Moretti. Ha collaborato a vari settimanali e quotidiani e alla R.A.I. ed ha ricoperto la carica di Direttore Responsabile del settimanale SCELTA TV.

 

Presentazione di G.B.Angioletti:

molti scrivono in versi per raccontare la propria angoscia, per diffondere ai quattro venti la propria impossibilità di vivere (anche se poi, a vivere, continuano tenacissimamente). Nietta Abruzzini scrive per narrare una sua storia modesta, senza drammi segreti,e per confidarci la sua coraggiosa accettazione della vita così com'è: la vita di tutti i giorni, nella propria casa e nella città dove ha trovato dimora, questa Roma che diventa bonaria sopratutto la domenica, quando il popolo dei "rioni" prende il sopravvento sulla popolazione ansiosa e malcontenta della "capitale". Non manca in queste pagine una vita più intima, tra il sogno e la memoria: ma anche in questo caso, nessun eccesso verbale, nessun vocativo retorico, nessuna velleità di esistenzialistica disperazione.

   Versi emblematici della presente raccolta potrebbero essere questi di "Attesa":

"Aspettavo con ansia che la tua mano sfiorasse la mia:

Aspettavo... 

E quando è avvenuto,

ci siam baciati".

Una così naturale semplicità, che forse soltanto una donna sa raggiungere in un tema d'amore, ci incanta e ci ripaga di tanti freudismi, di tante ossessioni sessuali di cui rigurgitano le prose e i versi dei nostri tempi. Una volta di più ci rendiamo conto che la sincerità, per raggiungere la propria efficacia espressiva, non ha bisogno di commenti, nè di ornamenti, e neppure di impostazioni scientifiche che, appunto appartengono alla scienza e non all'arte.

   I versi di Nietta Abruzzini sono accompagnati da numerosi disegni del marito dell'autrice, Giovanni Consolazione: ottimo pittore, anch'egli attento a cogliere la verità delle cose e dei sentimenti senza ricorrere alla minima forzatura, né alle trasfigurazioni o eliminazioni figurative di moda. Le sue piazze romane, i suoi ponti sul Tevere, le sue marine, i suoi personaggi dal volto appena delineato eppure totalmente caratterizzati, i suoi paesi senza "aggettivi", si accordano, diremmo passo passo, a braccetto, con l'ispirazione della sua consorte: diversi tuttavia e concordi, come avviene fra persone legate da effetti profondi e da un comune destino.

   E' dunque un piacere presentare questa coppia di artisti così pulita, così degna di entrare in tutte le case e in tutti i cuori, senza mai suscitare scandalo, anzi rallegrando ogni ospite: quasi un  miracolo di umanità, nei nostri cupi e aggrovigliati giorni.

 

Presentazione di Ugo Moretti:

E' facile per me, nonostante sia lontano da ogni pratica di poesia e provi invidia per chi ha confidenza con essa, presentare questo libro di liriche perché vi riconosco il linguaggio semplice casto e ardente di una donna innamorata alla quale bastano poche parole sincere ed essenziali per esprimere tutti i suoi sentimenti, offerti senza capziose ricerche di effetti, con aperta franchezza, nudi e veri come frutti gonfi di dolcezza, teneri, maturi, colorati dal sole.

L'amore è un angolo caldo nel cuore, chiuso da un muro di dolori segreti che mal si difende dalle minacce della vita, ma anche se il suo tempo è così breve che quando vai a misurarlo nella memoria degli anni trovi pochi giorni, pochi momenti esaltanti e il resto è sospetto, speranza, attesa, rancore, tuttavia sai che quei momenti valgono per il loro splendore quanto e più del pesante rosario dell'esistenza; sono essi che ti aiutano, anche quando sono lontani e irrimediabili, quando fra la tua realtà e i tuoi sogni si alza il destino, maligno dio che congiunge e poi stacca gli esseri umani, e allora l'unico ponte per superare l'abisso di silenzio è la parola detta dell'anima, che arriva all'altra anima, dovunque essa sia, comunque essa viva.

Vi è in queste brevi liriche una intatta fiducia, una forza di speranza che sfida un futuro di incertezze, di assenza, di solitudine: la profonda coscienza di amare supera il tempo, salta i confini del mondo ignoto si lancia da una rincorsa di ricordi dolci e mordenti ad un avvenire di promesse.

In queste poesie, che nel ritmo nativamente classico ci riportano alle cadenze di Saffo e di Alceo, a quei distici disperati e luminosi, a quei frammenti così antichi e così vicini al nostro modo di cantare, Nietta Abruzzini trova, senza cercarlo, un timbro passionale che la malinconia vela appena, che risulta nitido e carico di vibrazioni carnali, di fiati e di sguardi, di carezze, di palpitanti languori. Tutto è amore. Ancora e sempre, oltre la distanza e al di la della speranza, amore.


 

"La poetessa Nietta Abruzzini Consolazione (a destra) ritira il premio internazionale di poesia "Quattro Stagioni", dal pittore Remo Brindisi (a sinistra, in giacca e cravatta)."


 


 


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